Oggi voglio parlarvi di “Problemi al centro”, un progetto fantastico promosso da Giunti Scuola. Vi presenterò i materiali e come io l’ho utilizzato in classe prima.
I materiali sono curati da Pietro Di Martino e Rosetta Zan.
Potete trovare maggiori informazioni a questo link https://www.giuntiscuola.it/catalogo/eventi-e-formazione/convegni/progetto-problemi-al-centro/
MATERIALI
Io ho aderito al progetto nel primo quadrimestre e quindi ho ottenuto un “kit gratuito” da utilizzare nella mia classe.
Il mio kit è per la prima classe ed è composto da una guida, 10 flashcard e un poster per la classe.
Nella guida ci sono indicazioni metodologiche per l’utilizzo dei materiali forniti.
In ogni flashcard invece c’è una situazione problematica da proporre ai nostri bambini.
Io ho inoltre acquistato i due testi relativi al progetto “Problemi al centro” e “Problemi per crescere”.
Ho parlato di questi due testi in un altro mio articolo, che vi invito a leggere per trovare molti spunti interessanti per l’insegnamento della matematica https://maestrailaria.altervista.org/libri-utili-per-linsegnamento-della-matematica/
come ho applicato il progetto a scuola
Con i miei bambini ho introdotto situazioni problematiche già dal primo periodo della prima.
I bambini, quindi, si sono abituati fin da subito a risolvere piccoli problemi e a ragionare per trovare delle soluzioni e per confrontarle con quelle dei compagni.
I problemi, infatti non debbono essere per forza numerici e comportare l’utilizzo delle operazioni, quindi sin da inizio prima possiamo proporli ai nostri bimbi.
Ho già parlato di alcuni problemi proposti ai bambini di prima in questi articoli https://maestrailaria.altervista.org/la-mosca-fosca-unattivita-matematica/ https://maestrailaria.altervista.org/maggiore-minore-uguale/
Abbiamo iniziato il nostro percorso con “Problemi al centro” ragionando su cosa fosse per i bambini un problema.
Hanno dato tantissime risposte e io le ho annotate alla lavagna. Abbiamo poi provato a riflettere su possibili soluzioni per risolvere i vari problemi elencati.
Io ho cercato di metterli in difficoltà e inserire molte variabili per stimolare il loro ragionamento. Abbiamo riflettuto, ad esempio, su un problema che avevo proposto io.
Ho detto che per me è un problema quando si rompono gli occhiali, perché senza non ci vedo. Ho chiesto, quindi, loro di dirmi come avrei potuto risolverlo.
Hanno dato svariate soluzioni, come ad esempio quella di andare in un negozio a farmeli aggiustare o di tornare a casa per chiedere aiuto.
Ho quindi aumentato la difficoltà e ho detto che non sarei potuta andare in negozio perché non potevo lasciare loro da soli e che per andare a casa avrei avuto bisogno della macchina e io senza occhiali non posso guidare.
Ragionando per un po’ hanno concluso che avrei potuto risolvere il problema temporaneamente mettendo del nastro adesivo robusto agli occhiali, per poi andare al negozio appena uscita da scuola.
Abbiamo fatto questi ragionamenti anche su altri loro problemi, poi ho chiesto loro di disegnare un loro problema e come lo hanno risolto.
Inserisco una foto dei loro quaderni come esempio.
