NINO E LA MAFIA

nino e la mafia

Domani, come ogni 21 marzo, si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie e io vorrei per l’occasione proporvi il libro “Nino e la mafia”.

Il libro è scritto da Anselmo Roveda, illustrato da Gianni De Conno ed è edito da Coccole books https://coccolebooks.com/bookshop/nino-e-la-mafia/.

Il libro si sposa perfettamente con la mia idea di proporre tematiche delicate e profonde anche ai bambini e alle bambine di scuola primaria.

Il testo è scritto con un font ad alta leggibilità, quindi è adatto a tutti e tutte. Io consiglio la lettura a partire dalla terza o quarta primaria.

Questo libro è particolarmente adatto per parlare ai bambini e alle bambine di cosa sono i beni confiscati alla mafia e di come questi possano essere riutilizzati per altri scopi, soprattutto sociali.

Riguardo a questa tematica vi consiglio di leggere le varie iniziative realizzate dall’associazione Libera https://www.libera.it/

TRAMA E TEMATICHE AFFRONTATE

Nino è un bambino che per andare a scuola deve passare vicino ad una casa che ha sempre le finestre chiuse e che dà l’impressione che qualcuno spii le persone che passano fuori.

Fuori c’è sempre parcheggiata una macchina con un uomo dentro.

Nino ha paura; il termine paura viene scritto in grassetto, come tutti quei termini che noi possiamo collegare alla mafia e a tutte le sue sfaccettature.

Il libro inizia subito con una riflessione profonda sul concetto di omertà: Elena, la sorella di Nino, spiega a quest’ultimo e a loro fratello Federico, che l’omertà è quando qualcuno, per la troppa paura, decide di far finta di non vedere cose che non vanno.

Io affronto spesso questa tematica con i miei alunni e le mie alunne: riflettiamo sull’importanza di non essere indifferenti di fronte a qualcosa che non va e che fa stare male qualcuno.

Nino, curioso e impaurito, decide di chiedere spiegazioni a suo zio.

Lo zio spiega che quella è una casa dove Don Lucio si rifugia ogni tanto con qualche amico.

Nino, naturalmente, si chiede perché a Lucio venga dato l’appellativo di Don pur non essendo sacerdote. Lo zio, quindi, spiega con parole molto semplici, che Don Lucio è un mafioso e fa cose criminali.

C’è quindi una brave descrizione del concetto di mafia che secondo me riesce a rispondere agli interrogativi di tutte le bambine e di tutti i bambini.

Spesso i più piccoli sentono parole come “criminale” “mafioso” “boss”, ma non capiscono di cosa si stia parlando. Credo sia importante spiegare loro il significato di alcune parole, utilizzando un linguaggio appropriato per la loro età.

Ad un certo punto Nino scopre che quella casa piena di mistero diventerà un bellissimo centro di aggregazione, dove si potrà studiare, giocare, stare insieme e divertirsi.

Finalmente le finestre si aprono e insieme ad esse si aprono le speranze di un mondo migliore, dove regna l’amicizia e il buon umore.

Purtroppo la parentesi di felicità dura pochissimo, perché una notte qualcuno dà fuoco al centro. Purtroppo la mafia non riesce a sopportare che nei loro luoghi, che prima erano adibiti ad affari loschi, possa regnare l’armonia, l’amore e la felicità.

Non è però tutto perduto, i vari volontari si rimboccano le maniche e rimettono in piedi il centro di aggregazione.

Il libro finisce con una domanda posta a Nino “Tu cosa vuoi fare da grande?”. Nino risponde “Crescere così”.

Nino vuole crescere nella giustizia, in un mondo dove le finestre non sono chiuse, dove c’è allegria e dove ognuno dice da che parte sta.

nino e la mafia

Pubblicato da maestrailaria

Mi chiamo Ilaria, sono una maestra di scuola primaria ai primi anni di insegnamento. Mi sono laureata in Scienze della formazione primaria e sto continuando ad aggiornarmi e studiare per poter offrire ai miei alunni attività stimolanti e sempre diverse. Amo creare nuovi giochi, scambiare idee con le colleghe e vedere lo stupore negli occhi dei miei alunni. Adoro le nuove tecnologie, la robotica e le attività manuali e manipolative.